Oggi infilo le scarpe in pausa pranzo e vado in pista ad Arco. E’ mercoledi, il giorno delle ripetute, ma ho voglia di fare qualcosa di diverso. Ne ho parlato con il mio vecchio allenatore e amico di vecchia data, Ciro, e provo dunque a fare un allenamento a scaletta.
Mentre mi riscaldo osservo un ragazzo in pista che corre, corre, corre. A ritmo sostenuto, sì, ma non impressiona. E’ sciolto e costante.
Io sono pronto ed eseguo il mio di allenamento, che segnerà un 1000 a 3’42” (recupero 1’30”), un 800 a 2’56” (recupero 2′), un 600 a 2’08” (recupero 2’30”), un 400 in 1’15” (recupero 2’30”), e un 200 in 35″. Alla fine il mio cuore segna 160 bpm, non male, visto lo sforzo anaerobico mediatamente intenso.
Nel rettilineo finale del 400 mi succede di affiancare il ragazzo che corre corre corre. Faccio fatica a superarlo, ma nel finale lo prendo e lo sopravanzo leggermente. Faccio due conti sul mio tempo e ricavo il suo ritmo e… cavolo… il ragazzo che corre corre e corre, stava andando a poco più di 3’/km. E daun bel po’. Non sembrava. Il suo passo è sciolto, non contratto, costante, ma veloce.
Finisce insieme a me il suo allenamento e così chiacchieriamo un po’. “Che lavoro hai fatto?” gli chiedo. Mi risponde: ho fatto un 3×5000″ a 16’40”, 16’30”, 16’20”. “Ah… però!!! Stai preparando qualche gara?” “Sì, la mia prima maratona, forse Treviso.” Ha un pb di 1:04′ sulla mezza, ottenuto 3 anni fa in Marocco, e dopo un lungo infortunio, ora, a 29 anni proverà l’esordio in maratona.
Segnatevi questo nome, se non ho capito male si chiama IDRISI. Prima di salutarci mi raccomanda con modi cordiali e sinceri “fai le cose con calma, con tanta tanta calma. La velocità verrà col tempo.”
E’ un ragazzo umile, Idrisi, gentilissimo e pacato. Uno sportivo, con la S maiuscola. E scommetto che a Treviso potrebbe scendere sotto le 2:15′. Lo meriterebbe. Gielo auguro. Segnatevi il suo nome, a marzo verificheremo il suo risultato.
Alla prossima